ANDREA DE LITIO " LA VITA E
LE OPERE "
Andrea
De Litio nasce a Lecce dei Marsi tra il primo e il secondo decennio del
Quattrocento, mentre la sua attività pittorica interessa gli anni compresi tra
il 1430 e il 1480 circa. Incerte risultano le sue origini come ancora oscuro
appare il suo primo apprendistato artistico che potrebbe essersi svolto
all'ombra del Maestro di san Silvestro e di Beffi, autore di alcuni affreschi
della cattedrale di Celano ai quali anche l'artista marsicano sembra aver dato
il suo prezioso contributo.
L'Abruzzo,
già a partire dal primo quarto del secolo, viveva un periodo piuttosto
stimolante poiché recepiva, da un lato, le prove afferenti al gotico
internazionale che giungevano da Venezia, dall'altro subiva l'influenza con la
regione umbra che le servì da tramite per le esperienze tardogotiche e
protorinascimentali provenienti da Firenze.
Un
documento del 1442 cita Andrea De Litio in qualità di pittore autonomo al
fianco del magister Bartolomeo di Tommaso da Foligno impegnato, assieme a Nicola
da Siena ed altri, ad affrescare alcune campate della chiesa di sant'Agostino in
Norcia.
Indipendentemente dall'incertezza sui primi approcci, è però
innegabile come questa notizia documentaria serva ad inserirlo rigorosamente in
un contesto extraregionale estremamente variegato e aggiornato alla ricezione di
istanze pittoriche nuove,
fiorentine e senesi. Grande importanza riveste il contratto del 1450 con il
quale gli veniva commissionato il ciclo pittorico per la chiesa di san Francesco
di Sulmona, andato perduto.
La
Madonna di Cese, ora a Celano, dipinta entro gli anni '30 del secolo,
costituisce la prima traccia a noi conosciuta della sua arte e da essa possiamo
valutare non solo l'impeccabile mano ma soprattutto il suo potente stile volto a
dare fisicità reale ai volti, agli incarnati, non dimenticando il debito verso
quella cultura devozionale molto sentita in Abruzzo.
La
Madonna del Latte del convento di Sant'Amico, forse realizzata tra il 1439 e il
1442, costituisce invece un decisivo passo avanti verso quella coscienza delle
forme tipica della rinascenza fiorentina. La posa assunta dalla testa della
Vergine, la cadenza quasi impalpabile delle vesti e soprattutto l'atteggiamento
del Figlio, pongono l'affresco in diretto contatto con la pittura di Filippo
Lippi e con quella in voga a Firenze, città nella quale De Litio potrebbe aver
soggiornato prima del 1439.
L'ancora
di San Silvestro di Mutignano mostra in modo certo gli omaggi del De Litio alla
cultura fiorentina, specialmente quella più conservatrice monopolizzata
dall'Angelico e da Domenico Veneziano. L'immagine
del santo papa rimanda alla tavolozza pittorica di quest'ultimo, ugualmente
dicasi per la costruzione espressionistica come per la maniacale cura del
piviale e della fibula che lo regge, impreziosita da una pietra semipreziosa,
resi entrambi con sconcertante verità.
L'affresco
di Guardiagrele con san Cristoforo è importante non solo per capire
l'evoluzione dell'artista in direzione di una comprensione della proporzione
delle forme, convincente e interiorizzata, bensì per stabilire un parallelo tra
le sue scelte e quelle del Maestro della Cappella Caldora, responsabile, nei
primi anni '40 del Quattrocento, degli affreschi della Badia Morronese di
Sulmona. Proprio nella Badia è presente l'immagine di un santo Guerriero
(Jacopo Caldora?) probabile prototipo del san Cristoforo della cattedrale
guardiese datato 1473.
La
Madonna adorante di Castelli e il Dittico già Cellino Attanasio esprimono al
meglio la perfetta assimilazione dei canoni precipui del gotico cortese
dell'Italia Settentrionale, con accenti transalpini. L'esilità delle figure, i
corpi eterei e privi di pesantezza, i capelli lisci e fluenti, l'impostazione
fisionomica compunta e riflessiva, catturano l'attenzione dell'osservatore.
Nella Madonna di Castelli, la struttura della corona araldica, raffinata e
rigorosa nell'ornamentazione, costituisce un pendant con le corone delle sante
della cattedrale di Atri.
Il
ciclo della cattedrale di Atri, riferito con qualche dubbio agli anni '80,
risulta essere l'opera fondamentale della sua maturità. Gli affreschi del coro
rappresentano l'estrema sintesi di tutte le esperienze con le quali egli ha
avuto modo di entrare in contatto, cioè quelle proposte dall'equipe impegnata
nella dipintura della Badia Morronese, e quelle fiorentine e senesi, in
particolare di Masolino, Beato Angelico, Sassetta, Paolo Uccello, nondimeno
l'innovazione plastico-fisionomica di Piero della Francesca. Vicini per stile e
cronologia alle scene del ciclo atriano sono quelle di Lucoli nella chiesa di
san Giovanni Battista; infatti l'immagine di profilo qui presentata richiama
prepotentemente quella che si sporge da una finta finestra del lato sinistro del
coro di Atri e identificata in Andrea Matteo III d'Acquaviva.
Tra le ultime prove
della sua maturità potrebbe essere inserito il frammento della Madonna del
museo aquilano. Il volto della Vergine di forma ovale, pregno di una espressività
compunta e comunicativa, nonché l'input stilistico della fisionomia, palesata
nella forma degli occhi dallo sguardo fisso e pungente, riflettono la cultura
pittorica pierfranceschiana, impegnativa oltre che compromettente da riproporre.
A cura di
Roberto Mastrostefano
LA FIGURA DI UN PITTORE RIVALUTATO DA
POCHI ANNI
Forse la piu’ bella “recensione” su Andrea De Litio,
pittore rinascimentale originario di Lecce nei Marsi, e’ quella di Vittorio
Sgarbi.Il grande critico d’arte infatti, mette in risalto il
“personaggio” De Litio, in rapporto alla grande tradizione pittorica di
Firenze del XV secolo, come una espressione periferica di un grande Rinascimento
Italiano che vede artisti di una certa fama impegnati nelle botteghe di tutta
Italia.
Gli studiosi che hanno analizzato le oscure origini del
pittore marsicano sono tanti, ma il primo che stabilisce Lecce nei Marsi come
luogo di nascita di De Litio e’ senza dubbio Luigi Sorricchio, il quale, nel
1897, analizzando il cognome “DELITIO”, desunse la provenienza di Andrea dal
borgo di Lecce nei Marsi, che, badiamo bene, NON E’ Lecce delle Puglie, in
quanto i pittori pugliesi avevano come caratteristica il classico stile di
scuola veneta, cosa che invece non appare nel nostro pittore.Secondo Giuseppe Jezzi invece, De Litio e’ originario di
Guardiagrele, poiche’ egli si basa sul dato di fatto che il figlio, tal
Francesco Delitio, e’ seppellito a Guardiagrele e poi in questo paese abbiamo
anche un affresco del pittore.Il Matthiae nel 1965 propone una data di nascita del
pittore, stimata attorno al 1420, mentre Ferdinando Bologna sembra mettere
tutti d’accordo nel 1987, asserendo che Andrea e’ originario di Lecce nei
Marsi in virtu’ della presenza in zona di due opere giovanili, ovvero “ La
Madonna Lignea” a Cese e “ La Madonna col Bambino” nella cattedrale di
Celano.Pertanto, secondo la scansione temporale, Andrea De Litio
e’ nato a Lecce nei Marsi nel 1420 e gia’ nel 1442 un documento lo attesta
“MAGISTER” a Norcia.
Il suo massimo successo artistico si attesta intorno al
1473, mentre la sua parabola artistica dovrebbe essersi conclusa attorno al
1481, all’eta’ di 71 anni.
Le opere di De Litio sono di difficile datazione, pertanto
porteremo di seguito un elenco di esse e relativo luogo dove il Maestro le ha
realizzate:
1)
MADONNA DI CELANO
2)
MADONNA CHE ALLATTA - L’AQUILA
3)
MADONNA DELL’ UMILTA’ – L’AQUILA
4)
MADONNA COL BAMBINO – CELANO
5)
MADONNA CON BAMBINO E S.CATERINA – L’AQUILA
6)
CRISTO CROCEFISSO – L’AQUILA
7)
SAN SILVESTRO E QUATTRO STORIE DELLA SUA
VITA-L’AQUILA
8)
SAN CRISTOFORO – GUARDIAGRELE
9)
MADONNA ADORANTE IL BAMBINO – ATRI
10)
MADONNA COL BAMBINO ENTRO TABERNACOLO – ATRI
11)
MADONNA COL BAMBINO TRA I SANTI ROCCO E
SEBASTIANO –ATRI
Il ciclo di affreschi di Atri e’ senza dubbio l’opera
capitale di De Litio e si presume che il lavoro sia stato iniziato dal Maestro
attornoal 1450, mentre si hanno notizie della sua permanenza in zona fino al
1488.
1) Coro della cattedrale – Atri
2) Volta con i Santi Giovanni ed
Agostino
3) Volta con i Santi Luca ed Ambrogio
4) Santi Matteo e Girolamo
5) Santi Marco e Gregorio Magno
6) San Matteo
7) Le Decorazioni dei sottarchi
8) Cacciata di Gioacchino dal Tempio
9) Incontro alla porta Aurea
10)
Nascita e presentazione della Vergine
11) Attivita’ di Maria nel Tempio
12)
Matrimonio della Vergine
13)
Nativita’, Annunciazione e Adorazione dei Magi
14)
Fuga in Egitto e Strage degli Innocenti
15) Gesu’ tra i Dottori e Nozze di Cana
16) Battesimo di Cristo
17)
Annunciazione della Morte della Vergine
18)
Congedo della Vergine dagli Apostoli
19) Cristo Eucaristico ed Incoronazione della
Vergine
20) Santi Vito e Clemente
21)
Santa Reparata con Citta’ di Atri
A cura di OMAR VALLABINI
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